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Articolo del 06/10/2025

La soddisfazione più grande è sicuramente la gioia che si può legge negli occhi di un paziente e di una paziente al termine di un esame nel momento in cui gli viene comunicato l’efficacia del trattamento terapeutico a cui si è sottoposto, che è stato evidenziato proprio grazie all’esame PET, quindi nel momento in cui andiamo a fare un confronto tra due esami PET eseguiti prima e vediamo un cambiamento importante, notevole, positivo per il paziente, la soddisfazione di comunicare questo risultato è sicuramente una delle gioie più grandi a fine giornata.

Che cos’è la medicina nucleare? Quali sono le differenze con la diagnostica per immagini tradizionale?

Ne parliamo con il Dottor Riccardo Camedda, medico nucleare e esperto dell’esame Pet della clinica Ars Medica

La medicina nucleare è una branca della medicina che utilizza delle sostanze radioattive, piccole quantità di sostanze radioattive, note come radiofarmaci, a scopo diagnostico e terapeutico.

Quali sono le controindicazioni per gli esami di medicina nucleare?

La preoccupazione legata alla parola nucleare è una preoccupazione comune, ma è comprensibile. C’è da dire però che gli esami di medicina nucleare sono molto sicuri, per cui è una preoccupazione non giustificata. La quantità di radiofarmaco che viene somministrata nel corso degli esami è minima, appena sufficiente a essere percepita dai macchinari che vengono utilizzati dal medico nucleare.

Per fare un esempio classico, una dose di radiazione a cui viene sottoposto un paziente durante un esame di medicina nucleare è pressoché sovrapponibile a quella di un comune esame TC, quindi il beneficio di una diagnosi precoce, soprattutto in ambito oncologico, supera di gran lunga quello che è il rischio minimo legato alla somministrazione di queste piccole dosi di radiazione. A differenza di altre tecniche di imaging convenzionali, quindi la radiologia, la TC, la risonanza magnetica, che sono degli esami che si basano sulla forma, la morfologia degli organi e tessuti, la medicina nucleare si basa principalmente sulla funzionalità e quindi sul metabolismo a livello cellulare. Mentre nell’immagine convenzionale, prendendo come riferimento l’attacco e la risonanza, utilizziamo rispettivamente raggi X o campi magnetici per ottenere delle immagini particolarmente dettagliate di organi e tessuti.

Nella medicina nucleare somministriamo queste sostanze radioattive che distribuendosi in modo specifico all’interno dell’organismo, quindi di organi e tessuti, ci permettono di ottenere delle immagini di tipo funzionale, quindi permettono di ottenere delle immagini che ci mostrano in vivo, in real time, quella che è la funzionalità e il metabolismo a livello di organi e tessuti.

Ci può fare un esempio?
Prendiamo in considerazione il tracciante più utilizzato ad oggi in ambito oncologico per l’imaging PET, quindi il fluoro desossi-glucosio. Le cellule tumorali sono cellule che hanno un metabolismo particolarmente attivo, tendono a replicare molto velocemente e per questo hanno bisogno di una grande quantità di energia.

La somministrazione di un tracciante zuccherino, che mima appunto il glucosio che è fondamentale per il metabolismo delle cellule, ci permette di andare a individuare all’interno dell’organismo e del corpo queste cellule tumorali anche quando si diffondono oltre la lesione principale.

Cosa permette l’imaging PET?

La capacità dell’imaging PET di andare oltre le caratteristiche morfologiche di un organo o un tessuto permette di identificare anche lesioni molto piccole, quindi permette di identificare le alterazioni che avvengono a livello metabolico prima che si verificano le alterazioni a livello morfologico e questo consente una diagnosi precoce con tempistiche appunto migliori rispetto a quelle che si otterrebbero con gli esami di imaging morfologico convenzionale.

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